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Storia della televisione
Piccoli progressi Negli Stati Uniti le trasmissioni di televisione, sempre con apparati ad analisi meccanica, hanno inizio il 30 luglio 1930 da parte della NBC (National Broadcasting Company). Il 21 luglio 1931 anche la CBS (Columbia Broadcasting System) dà inizio a trasmissioni televisive quotidiane. Alla fine del 1931 le stazioni televisive negli Stati Uniti erano divenute 19 con un pubblico stimato di 25.000 spettatori.
Le nuove fotocellule, chiamate microvisor, permetteva-no, per la prima volta, riprese di primi piani e l’uso di un obbiettivo grandangolare. Inoltre erano stati messi a punto dispositivi con i quali era possibile ottenere dissolvenze ed altri effetti speciali usati fino a quel momento nella cinematografia. Si cominciava ad inventare una tecnica di ripresa che prevedeva l’uso di più apparati di ripresa
(108) i cui segnali venivano commutati da una “regia”; inoltre veniva preso in esame anche il trucco degli attori che doveva essere particolarmente enfatizzato, per via della bassa risoluzioni delle immagini, e lo sfondo della ripresa che, per accentuare i contrasti, doveva essere preferibilmente bianco. I ricevitori erano piuttosto semplici e le immagini riprodotte molto piccole (10-15 centimetri quadrati).
La radiovisione veniva considerata un complemento della radio, tra l’altro l’audio, come si è già accennato, veniva tra-smesso separatamente e ricevuto con un normale apparecchio radio; dovranno infatti passare ancora alcuni anni prima che si faccia uso di un sistema integrato audio/video.
Solo negli anni successivi i tecnici si rendono conto che, nonostante i notevoli perfezionamenti apportati agli apparati
(109), il sistema di trasmissione elettromeccanico di immagini comincia a far sentire i suoi limiti. Ne sono consapevoli anche le Società interessate, ma siccome hanno investito milioni di dollari in anni di esperimenti, non sono disposte a tirare fuori altri capitali per fare ricerche che possano approdare a un sistema totalmente elettronico.
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(109) Ormai l’analisi dell’immagine è passata da 30 a 180 linee.EDIZIONI ISTITUTO DI PUBBLICISMO Theorèin - Luglio 2006 |